CRESE 21 RECAP

29/06/2023

30 GIORNI DI SPORT E DIVERTIMENTO

La ventunesima Crese Cup è terminata da tre giorni e noi ancora siamo elettrizzati. Sono stati 30 giorni di sport e divertimento ad alta intensità. Ogni fine settimana è stato pensato per essere accompagnato da un sottofondo musicale con i live delle band più interessanti sul panorama locale e non solo. Così, è stato costruito un panorama di artisti che portassero al Crese Village di Domio gli evergreen del repertorio italiano e più conosciuti di sempre. Abbia poi lasciato che ci fosse anche una certa interazione tra pubblico e musica con ben 3 serate dedicate al karaoke. Il tutto mentre 500 partite andavano in scena in sottofondo, con più di 180 squadre iscritte. Questi sono i due numeri da grande record che quest’anno abbiamo conseguito, assieme al montepremi da oltre 25.000 euro in buoni valore. Le prime due settimane per tutti i tornei sono stante dedicate alle fasi a gironi, ed è andato tutto in crescendo. Le squadre si sono dapprima acclimatate nei campi allestiti sui campi sportivi di Domio, successivamente sono iniziate le danze vere e proprie. Abbiamo avuto come ogni anno un mix molto interessante di volti nuovi e “vecchie glorie”: la Crese Cup è stata spesso itinerante nel corso dei suoi ventidue anni di vita e perciò molti aficionados hanno seguito il Crese Village spostarsi di volta in volta in campi sportivi diversi. Questo anno, come meccanismo collaudato ha messo le tende a Domio, dove ha potuto sfruttare gli enormi spazi a disposizione, risultati addirittura stretti nell’ultima giornata grazie anche alla presenza del giornalista Pierluigi Pardo, super ospite della Crese Cup. Il tasso tecnico esibito nelle prime due settimane si è dimostrato già di per sé degno di nota, ma ad esaltare le squadre sono stati i singoli giocatori usciti allo scoperto a partire dagli ottavi di finale. Questa ventunesima Crese Cup ha coniugato sia una partecipazione a livello amatoriale, sia una a livello dilettantistico. Esempio su tutti è stata la divisione tra “pensionati” e “sportivi” della Crese Volley. Il divario è stato sin dalle fasi ai gironi molto evidente, con due nomi su tutti: Bar Buffet Franceschini e l’Antica Trattoria le Barettine a farla da padrone. Sembrava corretto visto il clima di amicizia concedere ad entrambe le categorie delle sfide adeguate al livello di preparazione per una Crese Volley che su 30 giorni di manifestazione è scesa in campo per 28 giorni. Alla fine però, l’Antica Trattoria le Barettine è caduta contro Zoo Volley in semifinale, creando una grande soddisfazione per questi ultimi, ma dovendo lasciare un po’ di amaro in bocca per l’Antica Trattoria le Barettine che hanno dovuto accontentarsi del terzo posto. 


Lo stesso senso di sorpresa l’abbiamo percepito nella Crese Cup Zanutta all’eliminazione agli ottavi di finale con Gomme Marcello. La squadra è storicamente una delle semifinaliste della Crese Cup, nonché partner storico. La sua uscita e la mancata partecipazione alla Crese Replay, creata apposta per fornire una seconda chance alle top squadre ha creato un piccolo dispiacere anche a noi dell’organizzazione che avremmo avuto il piacere di vederli giocare per una coppa, come avrebbero meritato. Tutto ciò poiché sia la Crese Replay, che la Crese Replay sono due strumenti ideati appositamente per incentivare i team meritevoli a giocare ancora, senza farsi demotivare dall’esclusione in gara secca dalle competizioni dove si erano iscritte. 
La Crese Airball, alla sua prima edizione è stata un vero e proprio successo. Lo si è definito platealmente all’ultima giornata, quando il campo da basket è stato calcato da ex atleti, politici, giornalisti, amatori, tutti in nome della beneficienza e tutti in nome della piccola Sveva, scomparsa prematuramente a causa di una tremenda malattia. È stato, come lo è sempre un momento toccante, ma che ha dato la dimensione di quello che significa partecipare sul territorio per sensibilizzare lo sport a rimanere in contatto con la beneficienza, con il sociale, con quelli che sono i veri problemi e le soluzioni della vita. Anche in virtù di queste considerazioni siamo stati onorati di aver avuto una collaborazione con Agmen, un’altra realtà a servizio delle sfide che genitori e bambini si trovano ad affrontare durante la malattia dei loro piccoli tesori. Gli under12 poi, nella sezione Academy creata appositamente per la categoria Esordienti sono stati i primi ad aprire dal pomeriggio inoltrato il Crese Village sostenuti dai loro genitori e hanno portato la prima giovane vitalità ogni giorno per la durata del torneo. La Battle è stata veramente una battaglia come lo dice il nome stesso e ci ha reso onore dare la vittoria del primo trofeo alla squadra in cui giocavano due glorie della pallacanestro Trieste: Andrea Pecile e Daniele Cavaliero. Entrambi, come era evidente dal modo di muoversi, hanno portato a casa i premi come MVP della semifinale e della finale, vinta dalla lor squadra: l’Is Cloud. Nulla era scontato però, poiché in un match ricco di agonismo avvenuto durante la fase ai gironi la British School aveva battuto l’Is Cloud…


Questa Crese Cup dunque ha avuto un mix in sé di elementi di sorpresa, come di conferma. Uno su tutti il Trieste Costruzioni/Termodrim. Come ogni anno infatti, Besic e Hrvatin hanno fatto incetta di premi, e hanno portato a casa ben tre primi posti nelle rispettive sezioni. Per un attimo abbiamo pure pensato potessero ribaltare nella semifinale di ritorno di Crese Cup Zanutta il risultato pesante dell’andata subito dai Restauri Edili Maliqaj. In quel frangente però ci avevano pensato le giocate di Abdulaj ad annullare il Trieste Costruzioni/Termodrim. Quest’ultimo invece, nei calci piazzati è mancato proprio nel momento più importante, ovvero la finale della Cup Zanutta. Su ogni calcio piazzato in quel frangente aveva mandato o alto o troppo fuori misura i tiri diretti alla porta di De Mattia. E come sta scritto nella dura legge del “goal non fatto, goal subito”, l’Area Frutta ne aveva approfittato con un Edison Hoti in forma smagliante, un Grujic poi premiato come miglior giocatore del torneo e un Caramelli lì dietro monumentale.
SI potrebbe fare quindi lo stesso discorso anche per le sezioni degli Over35 e dei Veterani: tutte le vittorie sono state meritate, ma certe finali di certo o sono state anticipate, oppure sono state stra-vinte poiché quelle due squadre se si fossero incontrate prima, una delle due avrebbe buttato fuori l’altra non facendola pervenire fino a quel punto. È il caso per esempio dello Studio Dentistico A+A contro il Trieste Costruzioni/Termodrim in finale. Quegli 11 goal rifilati ai vicini veneti poco rendono nella loro disparità manifesta il percorso fatto fino a quel punto. Questione di tempo e di circostanze insomma, ma guai a dare la colpa a fattori esterni. Tutti i vincitori hanno dimostrato di meritare ampiamente le vette raggiunte.


Talvolta ci è voluto un po’ di tempo per carburare. Ci riferiamo alla finale delle Girls tra il Casello Fresh e lo ZNK Vrhnika iniziata con il due a zero di quest’ultima. Le ragazze del Casello Fresh ci hanno messo un po’ per rientrare in partita, a trovare le geometrie e i ritmi di gioco. Partite forse con uno spirito troppo attendista hanno subito la pressione di Velic e compagne, per poi ripristinare gli equilibri in mezzo al campo: solo così si sono portate a casa la vittoria del trofeo, corredata da una goleada finale. 
In generale potremmo affermare risultati alla mano che salvo casi limite, i grandi dislivelli di goal li abbiamo palesati nelle fasi iniziali del torneo. Via via che le squadre si incontravano verso le fasi finali, finivano per avere lo stesso livello e dunque si riducevano il numero dei goal. 
L’elemento del “come” ci siamo posti organizzativamente prevede che si faccia riferimento al mondo della sostenibilità. Da questo anno infatti siamo stati la prima manifestazione sportiva con il 100% di stoviglie, acque, bicchieri compostabili. È stato un segnale forte da dare non solo a tutti i partecipanti, ma anche alle altre realtà del territorio su come si possa fare sport e divertimento e diminuire la propria impronta carbonica allo stesso modo. 
SI può dedurre anche dai materiali compostabili con cui è stata organizzata la sagra, dalla Crese Green e la tavola rotonda su sport e sostenibilità tenutasi l’ultimo giorno, che la Crese Cup non è cresciuta solo nei numeri. Infatti, quello che è stato allargato è stato lo spettro di attività non legata direttamente allo sport, ma legata alla sensibilità sociale. La numerosa presenza di persone alla Crese Cup non solo certifica un esistente sodalizio ventennale tra il mondo Crese e il territorio, ma anche che parallelamente al calcio, vi è un interesse crescente per i tornei e gli eventi collaterali. 
Ecco perché oltre al sottofondo musicale il Crese Village è stato protagonista di combattuti incontri di Boxe, crossfit e calisthenics, ad esaltare il benessere psicofisico di cui noi vogliamo essere partecipi. 


Siamo stati veramente felici poi, di avere introdotto anche la novità della Crese Summer Nca Web, torneo calcistico riservato ai non-tesserati con ben 16 squadre iscritte.
Tutta la Crese Cup 21 è stata un successo, non solo per il tempo che è stato clemente per tutti i giorni dal 26 maggio al 25 giugno, a parte un giorno di acquazzone, ma anche per il clima che si è respirato in tutti i tornei. Quando dico ciò mi viene da pensare alla finale del Crese Basket Free, con i Detroit Cistons che vincono con solo due punti di distacco, o alla semifinale di andata della Crese Cup Zanutta con il Bro&Sis/Brada Impex che con 6 uomini dall’inizio a causa dell’espulsione di Montestella, cerca di resistere agli assalti dell’Area Frutta, poi vincitrice del torneo. Sono quelle emozioni che ci scaldano il cuore e gli animi. A tal proposito va riferito che nello spirito agonistico e battagliero che è normale tenere in campo, abbiamo visto con piacere atteggiamenti sportivi e rispettosi essere ricondotti all’interno della prestazione atletica e non oltre. Lì dove si sono creati degli episodi al limite del consentito, gli arbitri sono intervenuti con rigore e fermezza placando sul nascere proteste, atteggiamenti offensivi e ingiuriosi. Per quanto riguarda invece uno o due episodi di violenza capitati in campo non abbiamo esitato un solo istante ad escludere immediatamente tali soggetti dalle nostre competizioni, in quanto la nostra priorità è ed è sempre stata la salvaguardia dell’incolumità dei giocatori e la loro fruizione libera e giocosa dei nostri spazi di aggregazione. 
Tali intenti si sono rivelati possibili solo grazie ad uno staff che questo anno ha integrato anche nuovi volontari, che si sono ben adattati allo spirito e alle dinamiche di gruppo già consolidate da anni con gli altri membri dell’organizzazione. 
La macchina ha funzionato egregiamente non solo per lo spirito di abnegazione dei singoli, per la qualità dei prodotti offerti, ade esempio quella del comparto ristorazione, ma anche grazie alle partnership che le realtà imprenditoriali e culturali del territorio hanno siglato con Crese Cup. 
Grazie a loro è stato possibile creare materialmente il Crese Village, organizzare tutti gli eventi sportivi e di intrattenimento e ideare delle soluzioni, come ad esempio gli striscioni o i premi, che creassero un ritorno in termini di visibilità. 
Ogni giorno abbiamo cercato con il sito, i social, le fotografie, di portarvi un assaggio di quello che era successo all’interno della giornata, o di quello che sarebbe accaduto da lì a breve. Abbiamo tentato di portarvi nell’atmosfera delle partite con la diretta streaming, la telecronaca, il resoconto quotidiano a fine giornata. Sono stati 30 giorni di movimento, profumi, energie difficili da esprimere a parole, ma che speriamo possiate portare nel cuore guardando a questi giorni come un momento felice della vostra vita.
Ci vediamo al prossimo anno!